Questa mattina, ragionando delle evoluzioni dell’indice NIKKEI dovute agli effetti delle politiche monetarie iper-espansive imposte dal premier Abe e realizzate dal governatore della BoJ Kuroda, mi sono avventurato in una considerazione:
L’unica opzione per Abe e Kuroda ora è la perseveranza nella strategia. Mi aspetterei un annuncio a riguardo nei prossimi gg #AhBehNomics
— Bimbo Alieno (@bimboalieno) 04 giugno 2013
Da questo angolo pixelloso abbiamo già incocciato il tema Giappone, descrivendo vantaggi e rischi della Abenomics (o, come la chiamo scherzosamente io la “Ah beh nomics“) e in seguito i primi movimenti che davano segni di inciampo.
Allo stato attuale non vedo come, pur di fronte alle difficoltà crescenti di attuazione del suo piano economico, Shinzo Abe ed il suo fedele banchiere centrale Kuroda possano mostrarsi meno che irremovibili e coerenti con le loro idee. Semmai a questo punto è lecito aspettarsi che reiterino la loro strategia, la integrino con ulteriori proposte, per alimentarne lo slancio positivo.
Fino a quel momento, l’andamento a singhiozzo di questi giorni, dove a giorni alterni la borsa giapponese perde il doppio di quanto poi recupera nella sessione seguente, suggerisce di stare in pacata osservazione. Come un cacciatore nel cespuglio.
Il trigger per un nuovo slancio borsistico in Giappone verrà quando dovessero essere annunciati, oltre alla conferma delle spinte monetarie, anche provvedimenti per facilitare gli investimenti delle imprese, per la crescita dei salari e la maggior partecipazione delle donne al mondo del lavoro (tutta benzina utile a raggiungere l’obiettivo di inflazione che il governo giapponese ha indicato).
Come un bravo cuoco nipponico separa le parti di un pesce palla, altrettanto deve fare l’investitore separando i giudizi macro sulle evoluzioni di lungo termine dagli impatti di breve termine.

Tu pensi che la Abecomedy funzionerà?
L’austerità abbiamo visto che non funziona, per lo meno l’Abenomics lascia aperte le porte della speranza e, secondo questo articolo, sta già funzionando:
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-04-30/giappone-abenomics-funziona-disoccupazione-104601.shtml?uuid=AbvYJnrH
Bellissima la metafora dello smembramento del pesce palla, peccato che di Borsa giapponese io non ne sappia nulla, ma immagino che per chi come Bimbo Alieno è del mestiere, ci sia parecchio da “divertirsi”.
@Lorenzo: sono molto scettico sulla tenuta strutturale di un sistema che pone le fondamenta su interventi di tipo monetario. Credo che le mie perplessità siano ben espresse nel post “Tora Tora Tora”
Semplicemente l’ennesima highway to hell. Questa dei Jap ad otto corsie.
http://www.youtube.com/watch?v=GNME400CB-c
Interventi di tipo monetario.., a quanto mi risulta i Japs, ma sopratutto gli yankees è un bel po’ che stampano moneta a manetta, andate a guardarvi le cifre, c’è da sganasciarsi dalle risate. Le due economie leader del pianeta che si tengono artificialmente in vita attaccandosi alla macchina stampasoldi. Ancora non avete capito che saremo noi, i primi, a pagarne le conseguenze. Ah, già, dimenticavo. Goldman Sachs non esiste, gli ebrei non sono a capo delle istituzioni finanziarie, delle reti d’informazione, della politica mondiale e gli US combattono per la libertà. Buonanotte.
Grazie Guru del tuo anatema quotidiano, ne sentivamo la mancanza.
@ Claudia.
Checche se ne dica, l’austerità ha funzionato eccome, oggi se vai in banca ad accendere un mutuo con un 20% di liquidità tua (mi pare più che ragionevole rispestto al 120% del valore che erogavano fino a 5 anni fa) puoi accedere a tassi più che ragionevoli, a gennaio 2012 con meno dell”8% non ti davano manco un euro.
Questo per dire come senza la stretta a quest’ora vivremmo felici con il tallero italiano ma mangeremmo insalatina di campo se va bene visto che con queste piogge anche l’agricoltura patisce un bel pò.
L’azione monetaria non può mai sostituirsi all’azione politica, lo ripete sempre il mio maestro Draghi (questa è per Robin), la conseguenza sono solo futuri ma sicuri casini.. (scusate il francesismo).
Dai Marco, basta con sta storia:
oggi se vai in banca ad accendere un mutuo semplicemente non te lo danno…
senza rimandarti a grafici di bce bci o altro, sarebbe bastato leggere un qualsiasi giornale nell’ultima settimana, ma te lo riporto volentieri così non fai fatica nemmeno a cercare qualche numero:
Prestiti bancari diminuiti di 46,1 miliardi in 12 mesi
Credit crunch senza fine: negli ultimi dodici mesi i prestiti delle banche sono diminuiti di 46,1 miliardi di euro con un calo del 5,14%. La contrazione del credito ha colpito tutti i comparti: è arrivato meno denaro, infatti, sia alla pubblica amministrazione (-7,9 miliardi) sia alle famiglie (-8,5 miliardi) sia alle imprese (29,6). A marzo del 2013 il totale della massa di crediti erogati dagli istituti a Pa, cittadini e aziende era a quota 3.433,4 miliardi rispetto ai 3.479,6 di marzo 2012. Questi i dati principali del rapporto sul credito realizzato dal Centro studi Unimpresa. (p.d.m.)
Poi se vuoi ti attacco anche i grafici dei vari acquisti della BCE di bond italiani oppure ti rifaccio ascoltare (sempre che tu le abbia MAI ascoltate) le dichiarazioni del buon DRAGHI, così forse parrà chiaro anche a te la ragione per cui sono scesi i tassi di interesse…
Davvero, non è moralmente, intellettualmente e scientificamente accettabile sostenere che l’austerità o la “maggior creedibilità” abbiano contribuito significativamente alla riduzione dei tassi. Mentre la realtà parla di disoccupazione record, di decine di migliaia di fallimenti societari, di credit crunch infinito e di tassazione semplicemente insostenibile.
Ma in ogni caso sei libero di pensarla come vuoi…
Ma meno male che non danno più mutui, almeno nessuno comprerà più case a debito.
Evviva l’austerità, dunque, evviva i sacrifici, secondo Marco.
E pensare che Alessandro Fugnoli ha detto che siamo dei deficienti, che facciamo sacrifici assolutamente inutili anzi dannosi. Sarà un cretino? Non credo.
Anzi, ha un approccio filosofico alle cose che gli fa avere una visione molto ma molto ampia.
E c’è persino una formula economica che mette in correlazione inflazione e occupazione (o, al contrario, deflazione e disoccupazione).
@marco che non si sveglia e ancora non capisce
Le banche concedono mutui solo a chi dimostra di non averne bisogno, ma va bene così. Pensare oggi, che la crisi dipenda dal fatto che le banche non prestino soldi, è ridicolo. Tu non puoi prestare soldi (non di tua proprietà, tra l’altro) per volerne cavar fuori un interesse. Tu finanzi un progetto, se lo ritieni credibile e partecipi agli oneri e agli onori. Altrimenti stai a casa. Cacchio.
E sfatiamo sto mito.
Le Banche concedono mutui a chi dimostra di essere in grado di restituire il debito. Così come farebbe esattamente ognuno di noi. Certo è molto più difficile risalire la china dopo aver pescato a mani basse nel credito al consumo “tout court” Errori di tutti, chi prendeva con leggerezza senza pensare a dover restituire, ed a chi dava perchè Berta filava. ( e c’erano gli alloggi dei Nonni a garanzia)
In questo Bengodi generalizzato ci si sono buttati tutti nessuno escluso, facendo finta di non vedere ,non sentire e parlando ancor meno. Le tre schimmiette.
La cosa ha funzionato così bene con gran goduria di tutti che ad un certo punto siamo anche andati a produrre da altre parti per poter vendere di più con aggio maggiore .
E l’utilizzatore finale del prodotto non ha usato il risparmio che veniva dal poter comprare a meno per accantonare per i tempi duri (come facevano i nonni), anzi ha usato il rimanente per comprare ancor più merci, con tutta probabilità inutili, in un orgia di ricchezza fittizia che oltretutto un concambio folle nel passaggio con l’euro ha drogato ancor di più
Ed ora siamo qua tutti attoniti a chiederci il perchè ed a cercare un responsabile da bruciare in piazza.
E andrebbe anche bene, se solo avessimo capito.
Il problema è che si aspetta la fine di tutta questa storia per ributtarci imperterriti a fare esattamente come prima.
E’ per questo che spero l’apnea si prolunghi e porti qualcuno all’asfissia, compreso quel Sistema mafioso che ancora non vuol capacitarsi di capire che è finita un ‘epoca.
Stiamo ancora cercando artifizi che ci permettano di continuare. Poco importa se saranno di matrice Jap o USA.
Invece quello che serve sono cose reali , che riequilibrino gli scompensi che con tanta faciloneria e buona pace di tutti sono stati messi in atto, sottoscritti ed accettati con la stessa miopia di chi butta una bottiglia di plastica dentro un fiume perchè il fatto che il giorno dopo non la vedrà più gli fornisce la sensazione di aver risolto il problema della sua immondizia.
@Yuma
Mica tutti han capito che il giochino è giunto al termine… C’è addirittura chi pensa di risolvere tutto con un punto esclamativo o un’urlatina senza contraddittorio o magari con uno slogan facile facile tipo “lavoriamo meno e lavoriamo tutti” et similia. C’è solo da aspettare e quando grandinerà daran la colpa a qualcuno, confortati da qualche capopolo arruffone a cui dar credito. Nei millenni di solito è andata sempre così.
Mai e poi mai fare i conti con se stessi e anche con i vantaggi del giochino di cui abbiamo goduto (vantaggi da non ammettere nemmeno sotto tortura ovviamente).
Deresponsabilizzarsi totalmente permette una prospettiva comoda ed efficace, in particolare per postare commenti in rete e vivere virtualmente, ma nel mondo reale è decisamente una strategia controproducente. Da cosa impariamo infatti se non dagli errori nella realtà? Nel virtuale invece non sbagliamo mai…
Un capro espiatorio, un Signor Malausséne, nel mondo virtuale lo si trova sempre…… Ecco una sua citazione che ben si adegua alla rete ed a chi la vede come una panacea per tutti i mali:
“Si torna naturalmente al trucido feuilleton del Grande Magazzino dove finzione e realtà copulano allegramente.”.
@ Hugo.
I tuoi dati sono apparentemente in contraddizione con i miei.. in realtà ne sono la conferma.
Penso di conoscere abbastanza bene il fenomeno del credit crunch, di come si sia generato fin dai giorni del crack Lehman per poi esplodere in tutta la sua violenza dall’agosto 2011 in poi.
I dati che tu elenchi caro son proprio il frutto delle politiche di allegra gestione del debito (pubblico e privato) cui in Italia come i bambini bizzosi non abbiam voluto metter mano per decenni.
Io ho detto che “oggi se vai in banca..” non ho detto “se a gennaio 2012 tu fossi andato in banca”.. anzi ti confermo che ti avrebbero spernacchiato come dimostra il -45 mld di prestiti erogati.
Mi dirai tu se tra un anno il credito avrà cominciato a circolare, se dopo il -45 vedremo magari un +0,.. arrestare la caduta in questi casi sarebbe già un primo grande risultato.
E se questo sarà avvenuto non dovremo ringraziare Krugman, Fugnoli o Berlusconi, ma noi stessi che forse per la prima volta abbiamo deciso (con lo sprad a 600 che ci ha pungolato in questa scelta) di metter mano ai problemi invece che rifugiarsi nelle solite, comode, scorciatoie.
I miei dati non sono miei, sono pubblici e reperibili.
cmq, marco, è scorretto all’interno del medesimo periodo sostenere due posizioni opposte.
ti faccio un esempio ispirandomi a quello che TU hai scritto.
da una parte definisci gli italiani bambini bizzosi che allegramente gestiscono un debito pubblico e privato fuori controllo (almeno così mi pare di capire da quello che dici), dall’altra risulta (sempre da dati che non sembra tu conosca) che la somma di tali debiti, per l’italia, sia tra le più basse al mondo, mentre le famiglie italiane sono tra quelle (seconde o terze) con più alto tasso di risparmio al mondo e ricchezza privata (ad esempio… la casa…).
Non solo, fino a poco tempo fa (ora non conosco l’evoluzione) pure la disparità in italia non era un fenomeno marcato come in molti altri paesi del mondo intero.
quindi per favore, deciditi. Se il problema è la somma dei debiti, siamo messi meglio di praticamente qualsiasi altro paese sviluppato. Se il problema non è la somma dei debiti, non si capisce per quale ragione gli italiani debbano essere definiti bambini bizzosi e blablabla. E soprattutto, visto che tale somma non è particolarmente significativa rispetto al resto del mondo, DI COSA STAI DISCUTENDO?
Poi no, ti faccio notare come il credit crunch (lato domanda) equivalga al debit crunch (lato offerta… ). Forse ti sfugge qualcosa… .
Ancora, se il dato che io cito è frutto di poliltiche di malagestione e blablabla, come mai in giappone, inghilterra, usa , che hanno problemi di debito totalmente paragonabili ai nostri (anzi, molto peggiore – basta pensare ai sub prime & Co o al debito pubblico made in japan), non stanno sperimentando affatto le nostre medesime conseguenze? Forse il MEW era più assennato? boh…
Ancora, come mai la crisi, che tu conosci molto bene – sostieni – si è sviluppata prima e in maniera più virulenta, nei paesi dove il debito pubblico era tra i più bassi al mondo (usa, inghilterra, irlanda, spagna ) trasformandoli in paesi ad alto o altisssssimissimo (Giappone) debito pubbblico ma senza in compenso ridurre se non marginalmente il debito privato? e come mai quasti paesi, che hanno praticamente roddoppiato il loro debito pubblico nell’arco di 5 anni, non hanno mai sperimentato tassi al 8% ma anzi, sono riusciti ad appiattirli attorno al 2% (magari non tutti… )? Come mai alla banca centrale irlandese è stato concesso di assumere passività per 70 e rotti miliardi (circa il 50% del pil) di euro da regalare tutto a banche che nell’euro non ci stanno nemmeno?? Mentre tutti gli altri, soprattutto se latini, devono indebitare il “popppolo” per salvarle ste banche??
Un a teoria per essere anche solo considerata deve poter descrivere almeno la serie storica di dati che dovrebbe descrivere. quindi, la tua teoria, esattamente, qual è?
Il futuro non lo predico e ho capito che, con quella banda di cialtroni che ci guida, è ancor più difficile predirlo. pertanto tra una anno non ti dirò nulla se non in relazione a quello che realmente la storia ha prodotto.
Infine, ancora, non puoi sostenere che abbiamo deciso di metter mano ai problemi. Ciò lo puoi dire, ma poi… rimane la realtà.
Come al solito non ti metto link, visto che la conoscenza va faticata, ma, giusto per riportare quelli che tu vedi come miglioramenti:
2011 debito pubblico tra 1870 e 1920 miliardi di euro
2012 (anno della grande svolta… ) debito tra 1920 e quasi 2000 miliardi (escludendo i prestiti ai paesi in via di evaporazione )
2013 tra 1970 e 2000 miliardi di euro. Se ci sommi i prestiti fatti per salvare gli altri paesi (caxxo vien da ridere…) siamo attorno ai 2050 miliardi.
ORA, DOVE LA VEDI l’INVERSIONE??
CI stanno solo facendo fallire, lentamente. Possono fare tutto il dumping sociale del mondo, ma le cose non cambieranno. Il debito è li. PUNTO. Aumentare tasse, ridurre i salari e blablabla non fa altro che rendere più difficile ripagarlo. è matematica, non è altro. Ci hanno di fatto tolto l’unico meccanismo di compensazione che avevamo ( tu che hai capito la crisi, hai un’idea vaga di quale possa essere ora l’unico sfogo per ribilanciare il mercato e hai un’idea chiara di quali saranno le conseguenze?), ci stanno togliendo il capitalismo (quello buono, direi) e la democrazia.
E non attribuisco a democrazia significati filosofici: è domocrazia quando puoi fallire senza rendere schiavi i tuoi figli. è capitalismo quando se sbagli a investire ci rimetti il capitale.
Ora, che nessuno può più fallire (nessuno di grosso si intende), ora che per legge impongono agli stati di fare debiti per pagare altri debiti o per salvare i soliti noti, bene, ora, caro marco, è medioevo (concettualmente, si intende spero).
aspettate… visto che ieri c’ho pure bevuto su parecchio…
SAKURA:
il dato di fatto nel 2013 è che stiamo sperimentando, per la prima volta, una sovrapproduzione a livello globale. l’industria automobilistica ne è un esempio lampante.
ora, scegli che slogan preferisci:
1) lavoriamo tutti ma lavoriamo meno
2) sterminiamo chi non lavora
3) manteniamo chi non lavora
4) ignoriamo chi non lavora (vedi punto 2, dopo un po di tempo…)
5) offriamo ancor più servizi (più consumismo, il che, riporta al dato di partenza, siamo in sovrapproduzione, quindi produciamo di più, andiamo in pensione dopo etc… )
🙂 Un Hugo in grande spolvero eh eh eh
per fortuna mi hai lasciato perdere 🙂
In ogni caso il “cul de sac” nel quale ormai ci siamo addentrati fin troppo non prevede exit strategy che non comportino dolori .
Ormai da noi le imprese, quelle poche che stanno in superficie boccheggiando , hanno più capacità produttiva di quanto il mercato riesca ad assorbire. Alla faccia di quanti chiedono lavoro con insistenza.
Lavoro per produrre che ?
Figuriamoci se in queste condizioni un imprenditore che ancora non si è fatto male del tutto, ha voglia di farsi imprestare dei soldi dalle banche per ingrandirsi.
Gli altri, quelli che invece i soldi li prenderebbero per non fallire, hanno ormai dei coefficienti di rischio che solo la ‘n drangheta , lisciandosi i baffi, accetta di finanziare .
In questa ottica mi sembra abbastanza chiaro che fornire denaro alle banche perchè finanzino le imprese sia esercizio inutile.
C’è un problema di mercato, di dumping, di concorrenza sleale , ormai mi sono stufato perfino di scriverlo, che paradossalmente viene avallato ed alimentato proprio da quelle fasce deboli che sono sempre alla ricerca del prezzo minore.
Ci vogliono azioni complete e condivise a livello europeo. L’Europa sarebbe assolutamente autosufficiente per ricreare produzioni e consumi lasciando fuori dalla porta il resto.
Sarebbe ancora il più grande mercato mondiale.
Invece si fanno azioni singole ancora più dannose e inconcludenti come mettere tasse sui pannelli solari cinesi per vedersi bloccare le importazioni di vino. Quei pannelli solari che peraltro nessuno metterebbe se non ci fossero gli incentivi che poi devono essere pagati da chi i pannelli non li ha .
Si Hugo, cialtroni di governanti è la parola giusta. E non parlo di Italiani. Quelli non governano, si fanno governare.
E naturalmente di Europa unita …neanche a parlarne.
@ Hugo.
ti faccio 3 domande semplicissime così vediamo di capirsi:
1- preferisci indossare i tuoi panni di cittadino mediterraneo germanizzato o quelli di kamikaze made in japan con il governo che ti spinge non si capisce bene dove?
2- sulla qualità del ns debito privato ti invito a consultare l’andamento dei bilanci bancari degli ultimi tre anni alla voce sofferenze. Evidentemente anche quel poco debito che abbiamo non riusciamo a ripagarlo. E il Monte dei paschi è fallito (de facto) tre anni fa, ben prima che si avviasse il percorso di austerity.
3- la tirata sulle democrazie, il capitalismo, ecc.. la prendo e me la porto a casa, di fatto però non ho ancora capito se secondo te a) dovremmo fregarcene del debito pubblico e bernankizzarci tutti b) agogni ad un qualche tipo di socialismo reale alla Gurobin dove mi casa es tu casa, diamoci una pacca sulla spalla 1000 euro al mese si danno a tutti, che problema c’è?
No perchè in tal caso ti avviso che personalmente preferisco mille volte la pragmatica via europea di uscita dalla crisi (i debiti si prova a pagarli) delle creative strade sperimentate altrove; il socialismo invece per una cinquantina di anni lo abbiamo già vissuto, i risultati li lascio giudicare a te.
Poi io lo dichiaro in testata che non mi sveglio, non capisco e adesso dovrei aggiungere che non so e non leggo, ma non c’è più spazio quindi prendi nota e dallo per scontato la prossima volta senza sforzarti di ripetermelo.
A bientot.
@ yuma
“Lavoro per produrre che ? ..
..Ci vogliono azioni complete e condivise a livello europeo. L’Europa sarebbe assolutamente autosufficiente per ricreare produzioni e consumi lasciando fuori dalla porta il resto. Sarebbe ancora il più grande mercato mondiale.”
Non ti pare che queste due affermazioni siano completamente in contraddizione?
Ci indigniamo per anni dell’ipertrofi adel settore auto (in Italia), degli incentivi, di un modello di mobilità mondiale da rivedere, ed ora piangiamo se c’è sovraccapacità produttiva in quel settore?
Magari non può essere uno spiraglio per un orientamento più sensato dei consumi?
Sul tema della sovrapproduzione, senza parlare dei miliardi di cittadini nel mondo che a malapena hanno di che vestirsi, ma te, cittadino occidentale, non hai alcun desiderio di consumo al momento insoddisfatto? Ci disperiamo quotidianamente per la crisi che ci affama, e poi restiamo senza speranza perchè il lavoro tornerà e non c’è niente da produrre.
Je ne comprends pas. (e dormo pure. poi anche non leggo e non sono informato. fine del disclaimer).
1) scusami marco ma che vuol dire?
non ho scelta in merito, e se ce l’avessi, non vorrei né l’una né l’altra. Tra l’altro, come ben dice yuma riguardo ai pannelli, se non si capisce qual è la direzione del governo nippo, si capisce perfettamente quella del governo europeo… .
2) ancora… io non ho mai detto nulla sulla qualità del nostro debito privato, ma solo sulla magnitudine. Per il resto, visto che ora hai deciso che è la qualità che determina il prezzo e non più la quantità, che ne dici dei credit delle GSEs americane, o di una qualsiasi banca inglese, per non parlare delle voragini cosmiche di quelle tedesche, che piano piano emrgono e spariscono miracolosamente. E poi, non fermarti ai “crediti”, visto che hai citato monte dei paschi, rovinata non (solo) dai crediti, ma (soprattutto) dalla speculazione finanziaria / politica fatta da se stessa contro se stessa (ovviamente ci sono colpevoli, nomi e cognomi ( gente che è poi diventata presidente dell’abi), gente che avrebbe dovuto vigilare… dai lasciamo perdere, non ci siamo. Non so, se spaventano i miliarducoli di buco di MPS (ovviamente ridicolizzo ma la situazione è drammatica), che effetto dovrebbero razionalmente produrre i 73 mila (o quel che è ) miliardi in derivati di una sola banca dei nostri “cugini tedeschi”… A già… noi siamo sbarazzini nella gestione dei nostri debiti, mentre loro sono davvero bravi a gestire derivati per una volta e mezzo il pil mondiale… dai Marco, spero realmente tu stia scherzando… .
Appppproposito. IL DEBITO NON SI PAGA. Togliti dalla mente che, complessivamente, si possa pagare il debito. Scordatelo. quello che chiami debito è credito, ricchezza. L’obiettivo del sistema non è pagare i debiti: collasserebbero le masse monetarie. non credo ci sia nemmeno abbastanza ricchezza al mondo per poterlo fare. Al massimo, come sta facendo la germania, il debito lo sposti fuori. Grazie ovviamente a una bilancia commerciale e dei pagamenti che non può esser bilanciata dai tassi di cambio. L’unica variabile che rimane su cui operare è il salario, con il piccolo problema che ridurre i salari per diventare competitivi, CAUSA LE INSOLVENZE. MA i soldi, ovviamente, ce li hanno messi pure i tedeschi… dai l’abbiamo appena visto accadere con la grecia… . Come al solito i tedeschi le prime battaglie le vincono ma poi, il mondo non lo conquistano mica… . Hanno cannibalizzato l’Europa, ma stai tranquillo che la Cina non permetterà mai di avere una bilancia negativa nei confronti con la germania. Vorrò proprio capire a chi vendere poi… speriamo esistano i MARZIANI!
3) io sono assolutamente capitalista. Dando per scontato che, a quanto pare, non si riesce nemmeno a immaginare una società in cui la misura della ricchezza non sia il debito (credito) ( la frase di prima è molto molto scorretta, ma credo faccia capire l’idea) allora torniamo ad un “sano capitalismo”. Del tipo se sbagli paghi. Regole certe e ben definite per tutti. E basta proteggere istituti troppo grandi per fallire (e soprattutto gli uomini che al fallimenti li hanno portati). questo come dicevo è il nucleo centrale della democrazia. Il fatto che nulla e nessuno possa rendere schiavo te o la tua discendenza. NON E’ AFFATTO SCONTATO.
In ogni caso, tu del debito pubblico puoi fregartene o meno, ma se vuoio crescere, se vuoi vedere la ricchezza tua privata o del tuo paese aumentare, qualcuno si DEVE necessarimente indebitare.
Non c’è nessuna pragmatica via d’uscita europea. NON c’è! stanno solo temporeggiando finchè le bilance commerciali si assesteranno, cercando nel frattempo di lucrarci il più possibile. Nel frattempo i tassi di disoccupazione saranno probabilmente ancora cresciuti, lasciando metà europa a livelli ingestibili. Allora, quando pure la germania avrà finito di esportare (netto) nel resto d’europa, allora comincerà il vero caos. E i default. Oppure, saremo tutti giapponesi.
@per quello che dorme e non ne vuol sapere di svegliarsi
Socialista lo dici a tua sorella.
@Hugo
Concordo in gran parte della tua analisi, ma dissento sul ritorno al “sano capitalismo”, il capitalismo non è mai stato sano, né mai lo sarà.
a- fuor di polemica, apprezzo molto questo tuo ultimo intervento, ricco di spunti ed approfondimenti.
Mi pare che la quantità degli argomenti sollevati merirebbe qualche approfondimento da parte del master of puppets (BA), in sostanza chiedo l’aiuto a casa!
b- guardiamoci nelle palle degli occhi, come si dice dalle mie parti: lo sappiamo piuttosto bene sia io che te che forse son vent’anni che il mondo occidentale cerca in vari, affannosi modi di tamponare evidenti segni di squilibrio, accentuatisi in particolare dal 2001 in poi. In sostanza, nel 2008 potevamo accendere una luce intermittente a led visibile dallo spazio con su scritto “DEFAULT”.
Molti ci hanno inondato di sicuri scenari di sciagura: guerre su scala planetaria, miseria, gli asteroidi e chi più ne ha più ne metta.
Poi. Poi saran stati i Bernanke, saran stati i Draghi, sarà stato chi ca..spita ne so, ma dal 2008 siamo nel 2013 e, toccando tutto il toccabile, l’apocalisse si sposta in avanti anno dopo anno.
Conoscerai il pensiero di Keynes sulle previsioni di lungo periodo.. essendo costituito di materia deperibile (neanche messa troppo bene a giudicare dai miei addominali..) preferisco per igiene mentale fare dei programmi che mi consentano di godere (anche) del momento.. quindi un pò perchè ci credo, un pò per pragmatismo penso che il debito pubblico e privato della Germania sia gestibile, penso che se la Germania ha l’80% di rapporto debito/Pil noi potremmo arrivare al 110 invece che al 130, penso che se abbiamo un avanzo primario con lo spread sotto 200 non è utopistico immaginare una riduzione dello stock di debito pubblico.
Questo penso. Se mi sarò sbagliato spero nel frattempo almeno di essermi goduto il viaggio.
“..ma c’è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno… ”
F.G.
Ciao Robin, se non sei socialista (nel senso di marxista, non craxiano, s’intende), non sei capitalista, ci illustri il tuo modello economico di riferimento?
Le comuni umbre degli anni settanta?
L’economia di comunione dei focolarini?
Così per capire.
Marco, colui che non capisce, non si sveglia e ha pure una sorella socialista (nel senso che è di tutti?)
Adios, se faccio un altro commento abbattetemi.
Difficile trovare il tempo di rispondere a tutto il “pistolotto” di Hugo, condivisibile in parte. Faccio solo sommessamente notare che confondere il debito con l’entità dei derivati circolanti confrontando valore nominale del debito con valore nozionale dei sottostanti di quei derivati, senza considerare le posizioni che si elidono reciprocamente (sappiamo bene come differisca la contabilità europea da quella americana a questo proposito, vero?) è un approccio poco da Hugo, se così si può dire.
PS: felice di vedervi tornare a dibattere, cominciavo a pensare di non scrivere nulla di stimolante
lo sapete vero che @Robin è @Guru che alla fine non è altri che @bimboalieno a caccia di commenti? Freud aiutaci tu! 😀 #siSCHERZA
@ Marco
Niente contraddizione, è un problema temporale.
lavoro per produrre che …oggi.
il lavoro in Europa ecc. domani …o magari visto al punto in cui siamo ,facciamo pure dopodomani.
Mi sembra chiaro che oggi la domanda sia di gran lunga inferiore all’offerta in quasi tutti i campi. Quindi produrre di più non ha senso. Restano poi in piedi comunque tutte le altre opzioni del produrre cosa ed a che fine , oltre a quelle care al nostro Gurobin che comunque condivido. ( a parte la sparata anticapitalismo che oggi è del tutto anacronistica 🙂 )
Il mio comunque era un pensiero di più largo respiro dato il fatto che indipendentemente dal cosa , sia necessario riportare lavoro e consumi sul territorio europeo, DIFENDENDO questa soluzione e creando un circolo virtuoso che mantenga lavoro, compensi, tasse e consumi sul territorio.
Per fortuna che su Marte non c’era vita , altrimenti in questo momento saremmo invasi da prodotti marziani creati con fotocopiatrici in 3D a zerolire .
Solo che alla fine non avremmo più soldi per comprali e neanche per nutrirci. E’ inutile far finta di niente..la globalizzazione ha creato il disastro, la globalizzazione è il nemico dell’occidente.
Peccato che siano proprio gli occidentali ad averla inventata, utilizzata e con quella aver fornito al nemico il grimaldello per aprire la porta .
Ed aver costretto i fantasiosi operatori economici ad utilizzare derivati per fini diversi da quelli per cui erano stati creati.
MA si BimboAlieno che so la differenza e che si “elidono” (ovviamente finchè la controparte può permettersi di pagare si elidono…. AIG docet, poi interviene… il Governo o la banca centrale). Alcuni lo chiamano controllo del rischio. E funziona sempre, tranne quando non funziona più 🙂
Ma al di la di questo, era mia intenzione far notare come a seconda della situazione e INDIPENDENTEMENTE dai numeri si faccia ricorso, per spiegare speculazioni e anomalie, a considerazioni di carattere “psicologico”, quali la credibilità o altro, quando invece ci sarebbero ben altre condizioni che doverebbero far scappare a gambe levate gli investitori.
PS… sai in questi gg sono piuttosto stanco, quindi mi rilasso leggendo qua e la e talvolta partecipando. sai anche che anonimamente leggo, di fretta, tutto quello che produci.
@Ok Marco, anch’io penso che se abbiamo un avanzo primario (lasciamo perdere il segno… ) e paghiamo pochi interessi le cose vanno bene. Questo è universale. Il problema è: COME MAI NON CI RIUSCIAMO? COSA CI IMPEDISCE DI BILANCIARE la nostra posizione nel mercato? e poi ancora, la germania che è in avanzo (lasciamo perdere il segno… ) rispetto al resto d’europa, cosa potrà aspettarsi una volta che il resto d’europa sarà ridotto alla miseria e non potrà più acquistare bmw? o ripianare i debiti verso di lei? Forse allora si renderà conto del casino che ha fatto (in europa) o dopo anni di propaganda antipigs pensarà qualcosa d’altro?