Per sua intima definizione, lo shadow banking è umbratile, chiaroscurale, impreciso nei contorni. In Cina la difficoltà a definirlo è ancora più accentuata, perché anche il sistema ufficiale, dal quale dovrebbe differenziarsi, è a sua volta opaco e incerto, un territorio dove la prassi è spesso diversa dalle regole. Comunemente lo shadow banking è la combinazione di strumenti finanziari reperibili sul mercato esterno ai tradizionali canali bancari. Ciò non significa che le banche non siano coinvolte nelle operazioni. Possono eseguirle o addirittura comportarsi come attori principali, anche se vengono mantenute due principali differenze. Sono infatti minori i margini di sicurezza e sono al contrario maggiori – almeno sulla carta – i controlli da parte delle autorità. Il sistema serve ad assicurare credito ad aziende e individui ai quali è precluso l’accesso ai canali ufficiali. I fondi servono per avviare un investimento, comprare titoli per sostenerne il corso, ripagare dei debiti, talvolta per usi più personali come la dipendenza per il gioco d’azzardo. Gli strumenti sono diversi e non facilmente classificabili. Si passa dalla sofisticazione finanziaria fino all’usura. Quelli più usati e codificati sono gestiti dalle 67 trust companies della Cina che, lontano da una legislazione cogente, concedono prestiti senza poter raccogliere il risparmio. Ancora più grande è il volume degli entrusted loans, cioè transazioni tra aziende dove le banche sono semplici custodi del danaro e delle garanzie. Altri strumenti molto diffusi sono l’informal lending e la gestione dell’ingente patrimonio privato attraverso gli WMP (Wealth Management Products). I finanziamenti son in genere brevi e con tassi di interesse più alti: dal 12 al 30% annuo per un periodo standard di 6 mesi. Nonostante queste condizioni, lo shadow banking ha raggiunto in Cina dimensioni stratosferiche, seppure ancora ridotte percentualmente rispetto ai paesi occidentali. Il valore numerico varia infatti in relazione alla linea di confine delle attività. The Economist li valuta 17.500 miliardi di yuan, Moody’s 20.500 miliardi, JPMorgan 36.000 miliardi, pari all’astronomica percentuale del 69% del Pil cinese. In aggiunta, le cifre sono in aumento e coinvolgono sempre di più il vicino mercato finanziario di Hong Kong. L’entità dei valori segnala 2 aspetti importanti: la persistente inclinazione cinese agli investimenti e il deficit di efficienza del sistema bancario ufficiale. Lo shadow banking è solo uno dei sintomi di una malattia diffusa. Gli ultimi indicatori macroeconomici della Cina indicano un rallentamento della crescita, con un’inflazione che flette e rimane sotto controllo. Ci sarebbero dunque le condizioni per una manovra monetaria espansiva, ma il premier Li Keqiang l’ha esclusa, almeno nel breve periodo. Ha affermato che la stabilità e la razionalità della spesa sono cardini irrinunciabili. Evidentemente il pericolo che nuovi influssi di denaro vengano canalizzati verso settori ed utilizzi non graditi al governo è ancora forte. L’aumento delle costruzioni, l’incubo della bolla immobiliare dopo la prima iniezione nel 2009 sono ancora pronte a testimoniarlo. È meglio dunque non allentare i cordoni della borsa, nella convinzione che il loro ruolo è surrogato da uno shadow banking sempre più potente e forse alleato.

… “la prassi è spesso diversa dalle regole” …
PERCHE’ fare [l’Imprenditore (“-LI’-LA’-“)] risulta eSSere una scelta
!N-O-N!
sempre acceSSi-bile.
P-ARTI-AMO da LONTANO… o bien … ONCE UPON A TIME!
Per
T.U.T.T.O
il
2007
.i MODELLI di RISCHIO aveva-NO indicato che la “probabilità” che fallisse U.N.O dei MASS-IMI Istituti Finanziari era MINI-ma.
UNO dei groSSi problemi era che in quei MODELLI
– come in quelli A.T.T.U.A.LI –
:era/E’ del TUTTO aSSente UNA delle maGGiori variabili fra QUELLE che influenzano la SALUTE di un PORTAFOGLIO di Investimenti:
,!la … LIQUIDITA’!,
.ossia, la CAPACITA’ di U.N “mercato” di far corrispondere (sia) COM-pratori e (sia) vendi-TORI.
L’AssENZA di
.UNA s-o-l-a VARIABILE chiave era/E’ un problema “molto-MOLTO-molto” serio-SERIO.
E PRO-prio la LIQUIDITA’ è
“forse”
la VARIABILE più-“PIU'”-più import-ANTE quando si
“tratta”
di
,!VALUTARE il RISCHIO di IN-solvenza dei “TITOLI g-a-r-a-n-t-i-t-i da MUTUI IPOTECARI”!,
,oSSia,
,quei “variegati” strumenti finanziari costruiti intorno all’ESPLOSIONE dei PRESTITI per l’acquisto di case che avevano/HANNO avuto luogo nel precedente decennio,
– IN SPECIAL MODO –
.nei confronti di MUTUATARI a più-“PIU'”-più ALTO rischio (dicitur, SUB-prime).
-[ http://www.cbrc.gov.cn/EngdocView.do?docID=DC784005AB6E483CB1C7C74052592067
—
http://www.cbrc.gov.cn/EngdocView.do?docID=8C527EB4973846458571333CBDE0958A ]-
Nel
“VICINO”
,2008,
quando i prezzi delle case sono
c-r-o-“LL”-a-t-i
!NESSUNO-nessuno-NESSUNO!
era più
!sicuro-SICURO-sicuro!
di quanto valessero “q-UE-gli” strumenti finanziari, finché i Loro scambi N-O-N si sono fer-MA-ti.
FERMATI!
Erano
– IN-fatti –
diventati
.!I-L-L-I-qui-D-I!.
Le
!”A.Z.I.E.N.D.E di C-R-E-D-I-T-O”!
– ossia, le “Banche” – !O BIEN! – ossia, gli “Istituti Finanziari” –
,che ne erano/SONO in possesso,
.si son trovate nell’im-POSSIBILITA’ di liquidarLi, provocando il PANICO fra gli IN-“vestitori”.
S-E
– e RI-scrivo … “SE” –
i MODELLI FINANZIARI
“avessero”
,identificato CORRETTAMENTE il rischio di “IL.-.LIQUIDITA'”,
,le AZIENDE di CREDITO avrebbero potuto far calare PRIMA i PREZZI di “q-UE-gli” strumenti,
.!IN MODO che i COM-pratori rischiaSSero MENO d-e-n-a-r-o (per N-O-N fare t-ORTO a neSSuna “divisa”)!.
O-.-mettere
“U.N.A”
variabile “CHIAVE” sembra aSSurdo
!MA-ma-MA!
.LO FANNO DI CONTINUO.
A-ll-A fine del 2011 [si veda NOTA 1 – ultimi D.A.T.I R-E-A-L-I (“N-O-N a stime”) COM-PARA-BILI],
,il Sistema Bancario Cinese aveva un Attivo TOTALE di “circa” RMB 113 Trilioni (ossia, €13.900 miliardi),
.2.5 volte “circa” il PIL del Paese (un rapporto “simile” a quello dell’Italia, SENSIBILMENTE inferiore invece a quello dell’Euro-ZONA).
Al Sistema Bancario Cinese partecipano
!3.800 Istituti!
ma-MA-ma
.”il 64% dell’Attivo TOTALE è attribuibile ai dieci-“10”-DIECI [NOTA 2] Gruppi MAGGIORI ed il 47% ai primi cinque-“5″-CINQUE”.
Il Sistema Finanziario Cinese è
– FORTEMENTE –
“BANCO-centrico”
e
.le Banche sono “QUASI” esclusivamente impegnate nella tipica attività di intermediazione creditizia (raccolta di depositi-.-erogazione di prestiti).
In un Paese che cresce STABILMENTE a ritmi (COMUNQUE) elevati
– in TERMINI REALI, oltre il 10% nel quinquennio 2007-2011; tra il 7% nell’anno in corso –
.”SEMBRA” che eventuali “squilibri”
– ANCHE gravi –
.poSSano essere “affrontati e risolti”.
Lo Stato Cinese
:!de-TIENE!:
– la MAGGIORANZA aSSoluta di cinque-“5”-CINQUE delle 10 MAGGIORI Banche del Paese;
– in altre QUATTRO-“4”-quattro possiede, direttamente ed/od indirettamente, quote comprese tra il 27% ed il 44%;
– la China Minsheng Banking Corp, Ltd.
-[ http://www.cmbc.com.cn/index_en.shtml ]-
.è l’UNI-CO Gruppo Bancario di rilevante dimensione EFFETTI-VA-MENTE CONTRO-ll-ATO da Azionisti PRIVATI.
Tutte le prime dieci-“10”-DIECI Banche Cinesi sono quotate (SOLO) alla Borsa di Shanghai e/o di Hong Kong.
Rispetto a cinque anni prima l’ATTIVO del Sistema risulta poco meno che triplicato (+158%), una crescita relativamente rallentata nell’ultimo anno (+19%).
I prestiti rappresentano poco più della metà (51%) dell’attivo TOTALE e tra essi quelli a BREVE termine pesano per il 37%.
Nel quadriennio 2008-2011 la crescita dei prestiti a più LUNGO termine è stata sensibilmente più elevata di quella dei finanziamenti a BREVE (141% vs. 83%) ma nell’anno più recente sono stati questi ultimi ad incrementarsi in misura più intensa (+27% vs. 9%).
I finanziamenti alle Famiglie sono pari a circa un quarto dei prestiti TOTALI, per due terzi costituiti da mutui.
L’incidenza dei prestiti alle Famiglie è in Cina AMPIAMENTE inferiore a quanto rilevabile nei Paesi dell’EURO-zona ove in media risulta pari al 47% (56% in Germania, 50% in Francia, 36% in Italia).
Il rapporto tra prestiti e depositi è pari al 70%, SENSIBILMENTE più basso rispetto al recente passato (76% nel biennio – s.b.O-O.m – 2006-2008) e molto al di sotto del dato dell’Euro-ZONA (136%).
La qualità del portafoglio prestiti [si RI-veda NOTA 1 e poi NOTA 3] delle Banche Commerciali appare più che buona.
Alla fine del 2011 l’incidenza dei prestiti NON performing [NOTA 4] era pari ad appena l’1% del totale dei finanziamenti, in flessione rispetto ad un anno prima e pari all’8% del CORE CAPITAL.
Per le Banche Rurali Commerciali i rapporti sono MENO favorevoli ma comunque sempre contenuti.
I prestiti IRREGOLARI riferibili al Settore Immobiliare sarebbero l’8% del totale dei prestiti irregolari ed un quarto di quelli di “competenza” del Settore Manifatturiero.
Molti i FATTORI che hanno contribuito alla definizione di uno scenario così favorevole: dall’intensa crescita dei prestiti, alle operazioni di “pulizia straordinaria” effettuate fino al 2008 da ALCUNE delle Banche maggiori.
A ciò si deve aggiungere anche un ridotto flusso di nuovi prestiti in difficoltà, un risultato questo conseguenza da un lato di un andamento economico generale comunque NON sfavorevole, dall’altro lato di “SPECIFICI INTERVENTI” Governativi, quale ad esempio quello che ha determinato l’allungamento delle scadenze del debito di “competenza” delle Amministrazioni Locali.
Negli “anni della crisi” lo sviluppo del fenomeno dello SHADOW BANKING ha risentito “dell’azione di contrasto svolta dalle Autorità Internazionali” che ha costretto gli Operatori Bancari “a riportare nei Loro Bilanci molte delle Istituzioni create in occasione di operazioni di cartolarizzazione” [si RI-veda NOTA 4], in precedenza posizionate al di fuori del perimetro contabile (off-balance sheet transactions).
Proprio alla presenza di un rilevante Sistema Bancario Ombra in Cina si addebita – TRA L’ALTRO – “la limitata efficacia di MOLTI degli interventi di Politica Monetaria effettuati in/da ALTRI PAESI”.
Le attività attraverso cui opererebbe il Sistema Bancario Ombra Cinese (“meno regolamentato”) sarebbero soprattutto queste quattro:
a- prestiti concessi da Società fiduciarie, Istituzioni NON autorizzate a raccogliere depositi ma impegnate a gestire risorse di Privati ed Imprese;
b- prestiti tra Imprese perfezionati con l’intervento di Società finanziarie specializzate che svolgono comunque solo una funzione di intermediazione;
c- collocamento di Titoli supportati da GARANZIA BANCARIA emessi da parte di Imprese;
d- prestiti tra soggetti NON finanziari (Individui ed Imprese) con la mediazione di Operatori finanziari.
Di queste quattro modalità di finanziamento le più-PIU’ importanti sembrano la SECONDA (b) e la TERZA (c); la PRIMA (a), probabilmente la meno rilevante, e la TERZA (c) sono state “recentemente” oggetto di interventi restrittivi ad opera delle Autorità Monetarie Nazionali; la QUARTA (d) modalità è sicuramente quella MENO TRASPARENTE e di più DIFFICILE stima sotto “il profilo della diffusione”.
Si rammenti, infine (“PER CAPIRE BENE”), che le NORME FISCALI v-i-g-e-n-t-i nella MAGGIORE parte degli Stati
!i-n-c-ORA-g-g-i-ANO!
le Società a finanziarsi (e finanziare) mediante
!DEB-ITO!
invece che con equity,
.in quanto gli INTERESSI sono (generalmente) d-e-d-u-c-i-b-i-l-i.
—–
[1] Zarathustra, “Total banking assets in China amounted to RMB 113.3 trillion”, Hong Kong – April 24, 2012
http://www.alsosprachanalyst.com/financials/total-banking-assets-in-china-amounted-to-rmb113-3-trillion.html
– . – . –
CHINA BANKING REGULATORY COMMISSION, 2011 – Annual Report – (Beijing, April 2012)
http://www.cbrc.gov.cn/EngdocView.do?docID=9F3B56831A07404283B3644DB6BF013E
– . – . –
http://zhuanti.cbrc.gov.cn/subject/subject/nianbao2011/English/Full%20Text%20Browse%20and%20Download.pdf
[2] TOP 10:
1- China Construction Bank Corp (Hong Kong) – http://www.ccb.com/en/home/index.html ;
2- ICBC (Hong Kong) – http://www.icbc.com.cn/ICBC/sy/ ;
3- Bank of China (Hong Kong) – http://www.boc.cn/en/ ;
4- Agricultural Bank of China (Hong Kong) – http://www.abchina.com/en/default.htm ;
5- China Merchants Bank (Hong Kong) – http://english.cmbchina.com/ ;
6- Bank of Communications (Hong Kong) – http://www.bankcomm.com/BankCommSite/en/index.jsp ;
7- China Minsheng Banking Corp, Ltd (Hong Kong) – http://www.cmbc.com.cn/index_en.shtml ;
8- China CITIC Bank (Hong Kong) – http://bank.ecitic.com/investorrelation/index_en.html ;
9- China Everbright Bank (Hong Kong/Shanghai) – http://www.cebbank.com/Channel/90969 ;
10- CITIC Securities Co., Ltd. (CITICS) (Hong Kong) – http://www.cs.ecitic.com/en/index.htm .
[3] Le Banche Cinesi suddividono i crediti in cinque categorie (normal, special mention, substandard, doubtful e loss), caratterizzate da un grado decrescente di probabilità di recupero.
Un accantonamento generico non inferiore all’1% deve essere effettuato a fronte del portafoglio crediti complessivo; accantonamenti specifici crescenti (rispettivamente pari al 2%, 25%, 50% e 100%) sono richiesti per i prestiti classificati dalla seconda alla quinta categoria.
Le ultime tre categorie sono considerate NON performing.
[4] I NON Performing Loans (Prestiti NON Performanti) sono attività che non riescono più a ripagare il Capitale e gli Interessi dovuti ai Creditori. Si tratta in pratica di Crediti per i quali la riscossione è INCERTA sia in termini di RISPETTO della scadenza che per AMMONTARE dell’esposizione.
Nel LINGUAGGIO BANCARIO sono chiamati anche CREDITI DETERIORATI e si distinguono in varie categorie fra le quali le più-PIU’ IMPORTANTI sono gli incagli e le sofferenze.
Nei Bilanci IAS/IFRS le cartolarizzazioni di crediti in bonis o di CREDITI DETERIORATI DEVONO trasferire i rischi e/o i benefici alle Società “veicolo” per consentire la LORO CANCELLAZIONE (o DERECOGNITION) dallo Stato Patrimoniale della Società “cedente”.
—–
The Big Kahuna: http://www.youtube.com/watch?v=AVwcET1A-tk
—–
Ciao a… Bimb-ETTO A-SAN … 大 A-ONE!
_s_U_r_f_E_r_
Tutto molto interessante. Grazie !
… e da noi ?