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Dal mito della caverna di Platone al coraggio della democrazia

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bimboalieno
– Posted on 11 Febbraio 2011Posted in: Etica, Geopolitica, materie prime, News, paesi emergenti
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Quando studiai filosofia rimasi molto colpito dal mito della Caverna di Platone (allievo di Socrate e maestro di Aristotele).
L’interpretazione del mito (alla cui descrizione rimando più in basso), tralasciando i riferimenti a Socrate è:

Come prima cosa, l’uomo deve svegliarsi da quel sonno che viene chiamato “vita” (equivalente alla liberazione del prigioniero); in seguito egli si rende conto delle finzioni che l’uomo credeva entità reali (le ombre sulla parte della caverna); infine, egli giunge a vedere la verità per quella che è realmente (il sole ed il mondo all’esterno della caverna). L’istinto dell’uomo è quello di liberare gli altri prigionieri per condividere le sue scoperte, ma questo tentativo è inutile, in quanto i prigionieri non possono e non vogliono vedere oltre le rassicuranti ombre ed attaccano il portatore della verità.

La notizia di oggi è che Hosni Mubarak si è dimesso, lasciando il potere all’esercito.
Per la verità e per rispetto alla mia e vostra intelligenza sarebbe più corretto dire che è stato deposto.
Oggi si apre una stagione nuova, nella quale il coraggio della democrazia di cui noi occidentali ci autoproclamiamo portabandiera verrà messo a dura prova: per trent’anni abbiamo sostenuto, accettato e supportato una autocrazia in un Paese che per ragioni geopolitiche è di straordinaria rilevanza. Cito due elementi soprattutto: il canale di Suez e la striscia di Gaza.
Israele ci ha chiesto di dare sostegno a Mubarak perché la sua politica filo-occidentale metteva ancor più nell’angolo l’OLP. E tutto sommato ai governi occidentali interessava avere degli amici nella critica zona del Medio Oriente.
Oggi il movimento più forte in Egitto si chiama Muslim Brotherhood, Fratellanza Islamica. Non è, non ancora, un partito, ma se si andasse al voto sarebbe una forza di maggioranza.
Il cambiamento sarebbe notevole, non tanto per la questione petrolio (gestione del canale di Suez), quanto perché avremmo ai confini di Israele un Paese rilevante (il quarto PIL dell’area Medio Oriente) più disposto ad appoggiare Hamas che non Tel-Aviv.
Il governo del vicino Iran si sfrega le mani, mentre più o meno nascostamente cerca di fare passi avanti nello sviluppo nucleare, un importante Paese potrebbe passare da ‘ostile’ ad ‘amico’.
La tentazione di non permettere la transizione ad una vera democrazia sarà dunque molto forte per l’Occidente: abbandonare le rassicuranti ombre che fino a ieri ci siamo illuse fossero la realtà per confrontarci con essa è molto faticoso.
La democrazia ci piace portarla con i carri armati solo in alcuni Paesi, sacrificando le vite dei nostri ragazzi, oppure è un valore primario per noi?

Presto lo scopriremo, ma tutto questo potrebbe anche essere una grandissima occasione per accorgerci che con altre culture si può, anzi si deve, cercare di dialogare. La strategia del muro contro muro alla lunga non paga, il rischio è di reprimere per decenni delle forze che quando poi riescono a sprigionarsi lo fanno con virulenza. Il buon senso ce lo fa capire, prima ancora che l’erudizione storica.
Prepariamoci ad assistere alla scrittura di una pagina di Storia, perché la vicenda egiziana ci riguarda. come tutto ciò che succede nel mondo globalizzato. Chiuderci nelle nostre piccole beghe di cortile è un limite che non possiamo più permetterci di avere.

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Tags: autocrazia, brotherhood, culture, democrazia, dialogo, dittatura, Egitto, filosofia, ignoranza, Mubarak, muslim, storia

About bimboalieno

Operatore finanziario professionale dal 1998; ha collaborato con diverse banche italiane ed estere. Si può scoprire dell'altro cliccando qui. Oggi é responsabile del servizio Asset Management di una banca italiana. Professional financial trader since 1998; he has worked with several Italian and foreign banks. You can learn more here. Bimboalieno is currently in charge of a Private Banking centre.

29 Comments

  1. bimboalieno
    Posted Febbraio 11, 2011 at 7:48 PM

    Descrizione del mito:
    Si immaginino dei prigionieri che siano stati incatenati, fin dall’infanzia, nelle profondità di una caverna. Non solo le membra, ma anche testa e collo sono bloccati, in maniera che gli occhi dei malcapitati possano solo fissare il muro dinanzi a loro.
    Si pensi, inoltre, che alle spalle dei prigionieri sia stato acceso un enorme fuoco e che, tra il fuoco ed i prigionieri, corra una strada rialzata. Lungo questa strada sia stato eretto un muricciolo, lungo il quale alcuni uomini portano forme di vari oggetti, animali, piante e persone. Le forme proietterebbero la propria ombra sul muro e questo attrarrebbe l’attenzione dei prigionieri. Se qualcuno degli uomini che trasportano queste forme parlasse, si formerebbe nella caverna un’eco che spingerebbe i prigionieri a pensare che questa voce provenga dalle ombre che vedono passare sul muro.
    Mentre un personaggio esterno avrebbe un’idea completa della situazione, i prigionieri, non conoscendo cosa accada realmente alle proprie spalle e non avendo esperienza del mondo esterno (si ricordi che sono incatenati fin dall’infanzia), sarebbero portati ad interpretare le ombre “parlanti” come oggetti, animali, piante e persone reali.
    Si supponga che un prigioniero venga liberato dalle catene e sia costretto a rimanere in piedi, con la faccia rivolta verso l’uscita della caverna: in primo luogo, i suoi occhi sarebbero abbagliati dalla luce del fuoco ed egli proverebbe dolore. Inoltre, le forme portate dagli uomini lungo il muretto gli sembrerebbero meno reali delle ombre alle quali è abituato; persino se gli fossero mostrati quegli oggetti e gli fosse indicata la fonte di luce, il prigioniero rimarrebbe comunque dubbioso e, soffrendo nel fissare il fuoco, preferirebbe volgersi verso le ombre.
    Allo stesso modo, se il malcapitato fosse costretto ad uscire dalla caverna e venisse esposto alla diretta luce del sole, rimarrebbe accecato e non riuscirebbe a vedere alcunché. Il prigioniero si troverebbe sicuramente a disagio e s’irriterebbe per essere stato trascinato a viva forza in quel luogo.
    Volendo abituarsi alla nuova situazione, il prigioniero riuscirebbe inizialmente a distinguere soltanto le ombre delle persone e le loro immagini riflesse nell’acqua; solo con il passare del tempo potrebbe sostenere la luce e guardare gli oggetti stessi. Successivamente, egli potrebbe, di notte, volgere lo sguardo al cielo, ammirando i corpi celesti con maggior facilità che di giorno. Infine, il prigioniero liberato sarebbe capace di vedere il sole stesso, invece che il suo riflesso nell’acqua, e capirebbe che:
    « è esso a produrre le stagioni e gli anni e a governare tutte le cose del mondo visibile e ad essere causa, in certo modo, di tutto quello che egli e suoi compagni vedevano. »
    (Platone, La Repubblica, libro VII, 516 c – d, trad.: Franco Sartori)
    Resosi conto della situazione, egli vorrebbe senza dubbio tornare nella caverna e liberare i suoi compagni, essendo felice del cambiamento e provando per loro un senso di pietà: il problema, però, sarebbe proprio quello di convincere gli altri prigionieri ad essere liberati. Infatti, dovendo riabituare gli occhi all’ombra, dovrebbe passare del tempo prima che il prigioniero liberato possa vedere distintamente anche nel fondo della caverna; durante questo periodo, molto probabilmente egli sarebbe oggetto di riso da parte dei prigionieri, in quanto sarebbe tornato dall’ascesa con “gli occhi rovinati”. Inoltre, questa sua temporanea inabilità influirebbe negativamente sulla sua opera di convincimento ed, anzi, potrebbe spingere gli altri prigionieri ad ucciderlo, se tentasse di liberarli e portarli verso la luce, in quanto, a loro dire, non varrebbe la pena di subire il dolore dell’accecamento e la fatica della salita per andare ad ammirare le cose da lui descritte.

  2. lorenzo franzoni
    Posted Febbraio 11, 2011 at 10:46 PM

    ok, da adesso so come si fa….:-))

  3. alberto marchini
    Posted Febbraio 12, 2011 at 4:30 AM

    L’approccio platonico all’attuale situazione è, per chi ha masticato anche pochissimi rudimenti di filosofia ai tempi della scuola, un viatico straordinario perchè consente di avere ben presente il meccanismo attraverso cui , tutto, o quasi tutto, oggi viene ad accadere, e non solo oggi. La storia ci insegna che già in precedenza la finzione e l’inganno di una realtà distorta, di una proiezione del reale hanno condizionato la vita del mondo. Speriamo che stavolta, come, in parte dal 1989, si cambi veramente la storia e si riesca ad innescare un movimento di vera convivenza civile tra popoli e culture. Ho qualche serio dubbio ma gli eventi prossimi saranno forrrieri di chiarezza. a mio avviso se il futuro si traduce nella figura di El Baradei, temo resteremo motlo delusi, in quanto potrebbe essere una semplice operaione di maquillage pilotata. vediamo.

  4. Beatotrader
    Posted Febbraio 12, 2011 at 11:07 AM

    Gran bell’articolo.
    L’ho rilanciato adesso sul mio Blog
    Anche Paolo l’ha fatto 🙂
    Insomma tutto il Network…

    In gioventù amavo Platone alla follia e lo conoscevo a memoria: mi ero letto praticamente tutti i Dialoghi platonici…alcuni addirittura in greco antico (quando ancora me lo ricordavo).
    Ehhh bei tempi….il mio retaggio CLASSICO….altro che ‘sta zoccola di economia&finanza….;-)

  5. Gianni
    Posted Febbraio 12, 2011 at 2:23 PM

    Tifo per il dialogo interculturale e l’affermarsi della democrazia, ma l’Egitto è stata la culla del fondamentalismo islamico e i Fratelli Musulmani controllano tutta la società egiziana, non solo le classi più povere ma anche tutti i ceti professionali e i quadri medi dell’esercito. Fino ad ora sono rimasti nell’ombra, anche per la feroce repressione di Mubarak (Sadat erea stato ucciso da suoi militanti) ma ora passeranno certo all’incasso. Pure la rivoluzione in Iran era iniziata con la partecipazione di tutte le forze d’opposizione contro il despota, anche comuniste, poi è finita come sappiamo. Oltre Platone sarebbe utile conoscere cosa pensava Hal Banna, ala neotradizionalista della Fratellanza, e soprattutto Qutb, ala radicale della Fratellanza e ideologo di Al Qaeda, tutti e 2 egiziani, come anche Al Zawahiri, n.2 di Bin Laden.
    Sarà ma la vedo parecchio difficile.

  6. Maurizio
    Posted Febbraio 12, 2011 at 2:55 PM

    Sono un assiduo del tuo blog e condivido quasi tutto ciò che scrivi:
    Qusta volta non sono d’accordo con te, non lo sono sprattutto quando affermi:
    In linea di massima è giusto, ma mi sembra che gli avvenimenti passati ci dicano che il dialogo con certuni è impossibile perchè è rifiutato (da loro) a priori. Noi siamo visti (non puoi negarlo) come gli infedeli con i quali non ci può essere dialogo.
    Ti consiglio, ma sicuramente è sprecato perchè l’avrai già fatto, di leggerti la grande, immensa, Oriana Fallaci.

  7. bimboalieno
    Posted Febbraio 12, 2011 at 7:42 PM

    Il mio favore al dialogo vale anche dentro il blog e sono felice di trovare idee diverse (e documentate) rispetto alle mie.
    Personalmente ritengo che se vogliamo considerarci una civiltà “superiore” per apertura, tolleranza ecc, non possiamo appellarci al ritrito concetto della “reciprocità” perché trovo che sia un controsenso.
    Criticare altre culture per la loro intolleranza e sulla scorta di questo diventare intolleranti noi mi pare una gara al ribasso.
    L’atteggiamento aperto comporta dei rischi, ne sono consapevole, ma se i nostri avi avessero sempre aspettato che il cambiamento partisse dagli altri nessuno avrebbe mai iniziato ad abolire la schiavitù, il lavoro minorile o scritto una carta dei diritti dell’uomo.
    Quelle scelte furono coraggiose e penalizzanti nel breve, ma furono pietre miliari nel percorso di evoluzione della nostra civiltà. Anche dopo aver letto la Fallaci, di cui ho un’opinione diversa da quello di Maurizio, non ho cambiato questo principio fondamentale (nel senso che sta alle fondamenta del ragionamento che ho espresso).
    Il termine coraggio non l’ho scelto a caso. Il coraggio implica la paura di non farcela, altrimenti che coraggio é?

  8. bimboalieno
    Posted Febbraio 12, 2011 at 7:46 PM

    @Gianni: il fondamentalismo si nutre della chiusura, non dell’apertura. Di repressione (come hai evidenziato anche tu) non di dialogo. Accettare che altri la pensino in modo diverso da noi e lottare perché difendano idee che non condividiamo mi pare che fosse una lezione che avessimo imparato da un signore francese nel XIX secolo. che facciamo, regrediamo?
    Senza sarcasmo o dileggio, beninteso, é solo la mia opinione e non vale più della tua

  9. Gianni
    Posted Febbraio 12, 2011 at 9:48 PM

    Sono d’accordo sull’inutilità della repressione ma occorre anche avere ben presente chi ci accingiamo a sostenere. Scopo dei Fratelli Musulmani tutti è quello di fondare il Califfato, stato confessionale retto dalla legge coranica (l’ala neotradizionalista attraverso l’islamizzazione dal basso, opera di rinascita religiosa della popolazione, l’ala radicale attraverso l’azione di una avanguardia combattente a cui praticamente tutto è concesso), all’interno del quale la diversità religiosa e di opinioni politiche viene a stento, e non sempre, tollerata. Il discorso è lungo e complesso ma credo che se vogliamo veramente aprire un dialogo costruttivo occorra avere ben presente quali sono i diritti e le libertà che per noi sono irrinunciabili e che devono essere riconosciuti da entrambe le parti.
    Non penso che ciò costituisca una gara la ribasso, si tratta solo di stabilire un codice col quale stipulare l’atteso e desiderato accordo di pacifica convivenza e, spero, di collaborazione tra diverse culture.

  10. bimboalieno
    Posted Febbraio 12, 2011 at 11:24 PM

    @Gianni: dal tuo ultim commento capisco che ci stiamo equivocando. Tu dici “occorre avere ben presente chi ci accingiamo a sostenere” deduco che devo essermi spiegato male: il nodo é proprio decidere se smetterla di sostenere qualcuno, e lasciare alla democrazia fare il suo corso, accettandone gli esiti, quali che siano, oppure se continuare a decidere noi cosa sia “meglio”.

  11. sakura
    Posted Febbraio 13, 2011 at 11:35 AM

    Gran bel dialogo…Grazie, raro trovarne in rete. Non credo nel concetto di reciprocità, anche perché applica parametri di equivalenza a situazioni che equivalenti non sono (ad esempio una realtà ricca in occidente e molto povera in altre parti del pianeta, ma molte altre e profonde sono le differenze). La reciprocità così pensata (soprattutto con finalità mediatiche) non può che portare alla paralisi, infatti gli Iraniani l’hanno applicata con astuzia portando avanti il loro progetto nucleare (perché gli altri sì e noi no?).

    Esiste poi, per quella che è la mia prospettiva, un vizio di base nell’agire Occidentale ed è l’idea di controllo. Si prenda l’Afghanistan, come si può pensare di impiantare la democrazia in una struttura tribale? Lo stesso possiamo dire di tutta l’Africa…In altre parole la democrazia è un frutto, ma alle spalle deve avere un seme, una pianta ed un fiore. Un processo lento e graduale per poter produrre radici vere e non fasulle. I regimi arabi “moderati” erano e sono spietate dittature e solo l’ipocrisia occidentale può contrabbandare a livello mediatico sanguinari assassini per “pseudodemocratici.

    Perché questa ipocrisia? Semplice, il fine non è ideale, ma economico: mettere le mani sulle risorse di questi ed altri stati.

    Credo sia opportuno lasciar crescere questi stati, lasciar germogliare i semi, avere la pazienza che si crescano i frutti. La Somalia (ridotta ad un carnaio) e Iraq ed Afghanistan non insegnano nulla? A mio vedere insegnano che trapiantare e controllare non porta che a degenerazioni: aggrava il male dell’estremismo e genera violenza.

    Se il futuro dell’Egitto passa per i Fratelli Musulmani e se questa forza politica ha il sostegno del popolo, allora, per evitare quello che è successo in Algeria (il FIS è stato scippato delle elezioni vinte, un colpo di stato in piena regola) credo sia buona cosa dare a loro quel che a loro spetta, anche se magari esula dai nostri parametri culturali.

    Scusate se mi sono dilungato.

  12. Claudia
    Posted Febbraio 13, 2011 at 12:02 PM

    Bimbo Alieno, il dialogo lo possiamo instaurare solo dentro il tuo blog, perché tu consenti opinioni diverse (come la mia e quella di Maurizio, che condivido) e perchè hai lettori ragionevoli e che, come me, ti leggono alle volte proprio per il gusto di leggere opinioni differenti dalla propria. E, cosa non da poco, nessuno dei tuoi lettori attenterebbe mai alla tua vita in nome solo della differenza di opinioni nè viceversa!
    Ma un tale rapporto idilliaco tra opinioni differenti non lo puoi riprodurre in un’assemblea condominiale, in Parlamento e, men che mai, tra l’Islam e l’Occidente.
    Quando tu dici:
    “se vogliamo considerarci una civiltà “superiore” per apertura, tolleranza ecc, non possiamo appellarci al ritrito concetto della “reciprocità” perché trovo che sia un controsenso”
    lo trovo di uno …snobismo! 🙂
    per carità, sono parole sacrosante che condivido in toto, ma dette da chi professa il dialogo tra Islam e Occidente, non fanno altro che sottolineare ancor di più il nostro grado di superiorità.
    Come dire: io sono superiore, tu sei inferiore, allora io faccio venti passi verso di te quando a te concedo di farne uno solo o nessuno.
    A me sta bene tutto, tranne che qualcuno mi tocchi e mi infastidisca, per usare un eufemismo. Di conseguenza, per me in Egitto potrebbero eleggere democraticamente tizio o viceversa caio potrebbe autoproclamarsi dittatore che non me ne sentirei coinvolta se non fosse per il fatto che la deposizione di Mubarak per me non è motivo di festeggiamento come è stato venerdì per le Borse, ma è serio motivo di preoccupazione perché lo vedo come un ulteriore passo in direzione della trasformazione dell’Europa in Eurabia.
    Quindi, è gradito l’intervento degli USA o di chiunque “dotato di Ragione”, grazie!
    …dove per Ragione intendo quella di cui parla la Fallaci ne “La Forza della Ragione”. Grazie, dinque, a chiunque vorrà intervenire a difesa dell’Europa.

  13. bimboalieno
    Posted Febbraio 13, 2011 at 2:05 PM

    E così mi son beccato pure dello snob.
    Tié BA, beccati questo.
    Vabbé.
    A me l’integrazione sembra sempre più facile, le similitudini sono sorprendenti: “A me sta bene tutto, tranne che qualcuno mi tocchi e mi infastidisca, per usare un eufemismo.” sembra estratto dai manuali di protesta dei popoli islamici quando lamentano il nostro appoggio ad autocrati e dittatori, credo sia più o meno quello che pensa un giovane palestinese quando vede entrare nella finestra del salotto un missile di produzione occidentale sparato da un elicottero israeliano.
    Quanto alla presunta superiorità, vorrei ricordare che tutte le innovazioni di cui beneficiamo sono figlie di una meravigliosa disciplina: la matematica. E questa disciplina deve tutta la sua evoluzione al fatto che la cultura araba ci ha insegnato un banale e fondamentale concetto: lo “zero”. Aggiungo a puro titolo folkloristico, che il “bagno turco” si chiama così perché pure il concetto di igiene abbiamo dovuto farcelo insegnare.
    Dunque la superiorità la lascerei fuori dalla discussione. Mi spiace averla citata, per ricordarla a chi si sente tale, e passare così per snob.
    Piuttosto tornerei sul valore dell’integrazione e della contaminazione delle culture, ma aggiungerei poco rispetto a quanto ha già scritto sakura.

  14. Maurizio
    Posted Febbraio 13, 2011 at 2:08 PM

    Non avevo dubbi che tu avessi un’idea diversa dalla mia sulla Fallaci, basta leggerti per capirlo.
    Comunque anche gli inglesi, che sono sempre stati molto aperti e dialoganti con i mussulmani, stando alle parole del loro Premier, hanno capito che non c’è nulla da fare, e ci invitano a stare attenti .
    Spero tu non sia di quelli che inneggiano alla caduta di Mubarak, solo per festeggiare la caduta di un dittatore, senza tener conto delle incognite che si aprono per l’Occidente e per Israele.
    In ogni caso le idee politiche sono una cosa e la finanza un’altra, finchè scriverai di finanza sarò un tuo assiduo lettore.
    I Fratelli Mussulmani non aspettavano altro.

  15. Claudia
    Posted Febbraio 13, 2011 at 3:15 PM

    Peccato, Bimbo Alieno, se parli di “presunta superiorità” non posso più darti dello snob, neanche per scherzo. Peccato, dal mio punto di vista, naturalmente. 🙂

  16. sakura
    Posted Febbraio 13, 2011 at 4:35 PM

    La paura chiede controllo di processi che per loro natura non sono controllabili. Chi pensa di estirpare con “gli americani” forze come i Fratelli Musulmani in Egitto o come i Talebani in Afghanistan (assai diverse le due cose) commette un errore sia in termini etici che pragmatico/militari. Tant’è che l’operazione Restor Hope in Somalia ha lasciato il paese proprio in mano ai fondamentalisti. A dire che il fallimento dell’idea di controllo non è certificato dal sottoscritto, ma dagli avvenimenti. Dopo la ritirata dall’Iraq sarà il turno dell’Afghanistan e volenti/nolenti trattasi di sonore sconfitte e paesi in cui in nome di ordine, controllo e “democrazia” resterà solo caos e violenza. Chi sostiene che sia opportuno fronteggiare l’Islam e opporsi a quella cultura, come ha scritto la Fallaci, dimentica di passare dalla rabbia e dall’emotività alla pratica operativa. Come pensate di opporvi all’Islam voi che avete apprezzato i suoi scritti? Qualche idea a parte un generico “essere contro”? Chi continua come Occidentale a spendere l’idea di reciprocità, dà per scontati un insieme di fattori che non sono affatti trascurabili per un immigrato, che a sua volta ha molti argomenti a suo favore per chiedere ad un occidentale reciprocità (anche solo in termini di aspettativa di vita).

    Ho lavorato con molti musulmani e l’identificazione fra Islam e fondamentalismo è un’equazione sbagliata nei fatti. Ci sono fanatici, ma ci sono molte persone (e sono i più) assolutamente ragionevoli. Ribadisco per quella che è la mia esperienza la paura è cattiva consigliera, non solo in ambito finanziario….

  17. bimboalieno
    Posted Febbraio 13, 2011 at 5:17 PM

    @sakura: non credo che nessuno abbia, almeno qui, fatto l’equazione musulmano=fondamentalista, n’é inneggiato ad Iraq ed Afghanistan come momenti alti o successo strategico. Ora metti gli altri nella condizione di difendersi da ciò che non hanno detto.
    Nel frattempo il sollevamento popolare é arrivato anche in Iran, il governo ahmadinejad sta bloccando su internet le parole chiave per la diffusione della rivolta. La principale pare sia bahman. E scrivendola adesso sarò censurato anche io dalla rete iraniana, sic est.
    Ho la sensazione che la rivolta popolare in Iran vi piaccia molto di più, sbaglio?

  18. Claudia
    Posted Febbraio 13, 2011 at 6:08 PM

    “Come pensate di opporvi all’Islam voi che avete apprezzato i suoi scritti?”

    Io, nel mio piccolo, tramite il voto politico alle prossime elezioni. E come me, chissà quanti altri si tapperanno il naso e voteranno come ho intenzione di fare io.
    La Fallaci diceva che non esiste un Islam buono e un Islam cattivo, esiste un unico Islam che è uno stagno in cui, ecc. ecc.. meglio non andare oltre nella citazione.
    Conosco una ragazza che ha sposato un islamico. Lei non si può separare perché ha paura che lui le porti via la figlia, lei ormai capisce bene l’arabo, quando va in Africa, a trovare la famiglia del marito, sente cose inaudite contro l’Occidente, odio allo stato puro, ha sentito anche dire che sono ben contenti che noi facciamo uso di droga, perché la droga ci rammollisce (e come dare loro torto) e così loro ci soppianteranno con più facilità. Questo è il bene che ci vogliono coloro che non hanno alcuna intenzione di farsi esplodere e che hanno parenti sposati con alcuni di noi e che sono pure nonni di nostri figli, non dimentichiamolo!
    Quando si parlava della mucca pazza, sapete quale arzigogolata congettura aveva fatto la famiglia d’origine del marito di quella ragazza? Loro speravano che noi occidentali, non mangiando più carne per via del morbo, ci saremmo indeboliti! Insomma, il loro chiodo fisso pare sia l’indebolimento dell’uomo occidentale…loro gongolano quando le mollezze occidentali ci rendono deboli e più facilmente aggredibili.
    E’ evidente che se qualcuno ha rapporti di lavoro con degli islamici non può sapere che cosa passi veramente nella loro testa, per saperlo bisognerebbe ascoltare i discorsi in arabo che fanno su di noi quando pensano che noi non li capiamo.
    Un in bocca al lupo ai coraggiosi che hanno intenzioni serie di integrarsi!

  19. sakura
    Posted Febbraio 13, 2011 at 6:11 PM

    Bimbo ti cito Claudia: “Quindi, è gradito l’intervento degli USA o di chiunque “dotato di Ragione”, grazie! …dove per Ragione intendo quella di cui parla la Fallaci ne “La Forza della Ragione”. Grazie, dinque, a chiunque vorrà intervenire a difesa dell’Europa.”

    La difesa dell’occidente è stata l’argomentazione principe, oltre alle fantomantiche armi di distruzione di massa, utilizzata da Blair e Bush per lanciare la campagna in Iraq e rafforzare (invano) l’impegno in Afghanistan. Quanto alla Fallaci ha portato avanti con determinazione l’equazione Islam = fondamentalismo, ergo chi sottoscrive il suo pensiero sottoscrive detta equazione.

    Guarda non mi interessa polemizzare o mettere sulla difensiva nessuno, mi interessa capire cosa scatena la paura.

    Per evitare Eurabia c’è un solo modo: non gridare al Sarracino, ma fare figli. Perché facciamo pochi figli e perché gli immigrati (più poveri) ne fanno di più?

  20. sakura
    Posted Febbraio 13, 2011 at 6:23 PM

    Claudia una postilla per chiarirti che non credo molto nell’integrazione fra culture molto diverse (come l’Islam e l’Occidente). Credo invece fermamente che come per due vasi comunicanti la povertà spinga verso la ricchezza, spostando grandi masse di persone e quindi ponendo in un contatto non sempre felice, culture diverse.

    Sono convinto che detto processo sia talmente forte da vincere qualsiasi restrizione o regolamentazione dei flussi migratori e la situazione di Lampedusa lo conferma…

    Un conto sono le parole e la propaganda di tutte le parti politiche (sia che siano per un’idilliaca quanto irreale integrazione, sia che siano per cingere i confini di filo spinato e non far passare nemmeno una zanzara) e un conto è la brutale realtà: chi ha fame va verso il cibo.
    CIAO

  21. Claudia
    Posted Febbraio 13, 2011 at 6:29 PM

    Sakura, su quello che hai scritto alle 18,23 ti dò ragione al 100%, anche se sono più fiduciosa di te in una soluzione politica delle cose.
    Abbiamo trovato un punto d’incontro, mi sembra. 🙂
    Ciao!

  22. bimboalieno
    Posted Febbraio 13, 2011 at 6:42 PM

    Certo che i miei post a tema economico-finanziario devono essere ben noiosi…. Guarda quanti a commenti appena cambio argomento…
    😉
    Il Mese Alieno é praticamente pronto. Scommettiamo che non arriveremo a 3?

  23. yuma
    Posted Febbraio 14, 2011 at 8:14 AM

    Molto interessante, e di nuovo originale.

    Dico la mia

    Credo che quando una Nazione, diventata finalmente Stato, decide di aprire le porte all’immigrazione, debba in primis poter contare su un sistema giuridico e di di polizia efficienti.

    Questo per poter garantire ai suoi Cittadini che i valori contenuti in una Costituzione che è stata scritta col sangue dei suoi avi ,possa essere rispettata

    A questo punto ci si può permettere anche di poter introdurre concetti ed usanze nuove che arricchiscano la società per intero, senza però snaturarne la sua genesi ed il suo quotidiano funzionamento

    Quindi credo che il pieno rispetto di usi ,costumi e tradizioni di quanti ospitati sul territorio, e magari anche divenuti parte integrante della Società, non possa mai prescindere , e tantomeno permettere di prevaricare, quelle che sono state le radici gli usi e i costumi e le tradizioni dello Stato ospitante

    Chi dimostra di non rispettare queste semplici regole , deve essere allontanato dallo Stato

  24. alberto
    Posted Febbraio 14, 2011 at 9:09 AM

    Non voglio e non devo prendere le difese di nessuno, ma, pur apprezzando il tono e l’articolazione dei ragionamentiv, vorrei portare il mio contributo alla discussione portando alcune considerazioni :

    1. Agli inglesi ha fatto molto comodo che la comunità mediorientale si allocasse presso di loro e trasferisse una fetta enorme del potere finanziario generato dal petrolio sul loro mercato e li aiutasse a riprendere un pochino , almeno sotto l’aspetto borsisitico e finanziario, di quella centralità smarrita dopo l’epoca vittoriana e che li aveva fatti precipitare nel ruolo di comprimari da quello di “centro del mondo”. Facile ora dire che non si integrano, ma mi pare cieco non vedere quello che è realmente avvenuto.

    2. I discorsi che si sentono a parlare con certa gente o certe famiglie sono probabilmente non molto dissimili da quelli che, purtroppo, a parti invertite sentono donne o uomini che hanno legami con famiglie in cui si è perso il senso della misura e l’ignoranza si mischia con laprepotenza. Lo dico da persona certamente non di sinistra ma che , per sua fortuna da oltre 25 anni gira il mondo per lavoro ( ma non solo ) e posso vantare rapporti umani con persone in varie parti del mondo. Siamo in questo vittime noi come loro di stereotipi e della nostra ignoranza, o finta cultura, se volete.

    3. Il sionismo, e non il popolo di israele, come minaccia integralistica ( dal punto di vista diverso dal nostro ) sono un pessimo biglietto da visita per l’occidente verso questi popoli e, di sicuro, questo non ha facilitato i rapporti.

    4. Cerchiamo di affiancare alla proposta iniziale di BA, snob o meno che sia, sul ragionamento platonico, anche l’assioma che ad una tsi , per reazione, umana, legittima si contrapporrà un’antitesi e che da essa, se saremo capaci di farlo, noi e loro, dovrebbe scaturire una sintesi.

    5. il sommovimento geopolitico mondiale è inarrestabile e, in qualche modo salutare. E’ una enorme opportunità evolutiva. Il coraggio di cui sopra si parlava, è stato da qualcuno definito come ” l’arte di gestire la paura”. La sitrova, secondo me solo in due modi, per disperazione necessaria o attraverso la consapevolezza dell’io e della propria storia.

    buona giornata.

  25. Gianni
    Posted Febbraio 14, 2011 at 11:32 AM

    @sakura: hai ragione, la Fratellanza gode dell’appoggio del popolo egiziano e se si andasse a libere elezioni credo che vincerebbe facilmente, come già accaduto in Algeria per il FIS, e se ci diciamo democratici dobbiamo rispettare questo risultato.
    Quello che volevo dire è che comunque dobbiamo avere ben chiaro la natura di questo movimento politico religioso. Ci sono due anime diverse, quella neotradizionalista e quella radicale, lo scopo è comune ad entramde, l’istituzione del Califfato, diversi sono i mezzi, rinascita della coscienza religiosa per i primi, azione violenta per i secondi. L’ala radicale della Fratellanza non ha niente di diverso dai Talebani, anzi i Talebani sono stati indottrinati nelle scuole religiose del Pakistan, stato dove si erano rifugiati dopo l’invasione russa, da esponenti della Fratellanza fuggiti dall’Egitto per la repressione di Mubarak in seguito all’attentato a Sadat.
    Se gli egiziani vogliono vivere in uno stato confessionale io devo rispettare, anche se non la condivido, questa loro scelta, a patto però che la nuova classe dirigente tracci una netta linea di separazione dall’ala più oltranzista del proprio movimento. Non si tratta di una supposta superiorità morale e intellettuale in base alla quale l’occidente pretende da movimenti islamici requisiti che spesso neppure i suoi partiti posseggono, si tratta di una semplice mossa di autodifesa. I recenti attentati contro i cristiani copti egiziani mi fanno sospettare che all’interno della Fratellanza l’ala radicale sia ancora presente.

  26. Beatotrader
    Posted Febbraio 14, 2011 at 12:59 PM

    Rifletteteci su….
    al di là della solita vulgata comune ad usum dei fessi nella quale Obama è campione…

    PUNTO 1 – Egitto, esercito lancia ultimatum a contestatori Reuters – 14/02/2011 11:31:54 (aggiorna con dettagli, cambia titolo)
    IL CAIRO, 14 febbraio (Reuters) – L’esercito egiziano ha lanciato un ultimatum oggi alle decine di dimostranti riuniti a piazza Tahrir, epicentro del movimento che ha portato il presidente Hosni Mubarak alle dimissioni, intimando loro di abbandonare la piazza e di tornare alla vita normale, pena l’arresto.

    I soldati sono venuti a contatto ieri con i contestatori, mentre l’esercito cercava di riaprire al traffico le strade che portano alla piazza nel centro del Cairo. Alcuni dimostranti sono rimasti nella piazza, per ribadire le loro richieste di un sistema libero e democratico.

    I leader dell’opposizione hanno detto che gli egiziani scenderanno nuovamente in piazza se le loro richieste non dovessero essere accolte. In programma per venerdì c’è un’imponente “marcia della vittoria”, per festeggiare la rivoluzione, e forse per ricordare ai militari la forza delle manifestazioni lungo le strade.

    I generali, infatti, stanno consolidando il loro controllo del Paese dopo la cacciata del presidente Hosni Mubarak, preparandosi oggi anche a vietare scioperi e ad ammonire che agiranno contro “il caos e il disordine”.

    Lavoratori insoddisfatti stanno già facendo pressione per avere migliori contratti. Ci saranno elezioni libere e regolari in base a una costituzione rivista, ha annunciato l’esercito, senza indicare scadenze e dicendo che resterà al potere “per un periodo limitato di sei mesi o sino alla fine delle elezioni per la Camera alta e bassa del Parlamento e le elezioni presidenziali”.

    Non è stato neppure precisato quale contributo o partecipazione di civili ci sarà nella fase di revisione delle leggi nel periodo di transizione.

    — Sul sito http://www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su http://www.twitter.com/reuters_italia

  27. bimboalieno
    Posted Febbraio 14, 2011 at 2:04 PM

    Grazie Beatotrader.
    Ricordo a tutti che la pagina “Fresh News” di questo blog permette l’accesso ai più recenti titoli di molte fonti di informazione, tra cui la citata Reuters.
    E’ un servizio che si autoaggiorna in tempo reale, sfruttatelo per avere sott’occhio tutto quello che sta accadendo nel mondo senza dover girovagare in venti siti diversi

  28. Pitocco
    Posted Febbraio 15, 2011 at 2:50 AM

    Non è proprio come la metti tu, perdona, ma i Fratelli Mussulmani, da quello che si legge in giro, non sarebbero altro che la mano longa della Cia e di altre variegate istituzioni framassoniche:

    http://www.historycommons.org/context.jsp?item=western_support_for_islamic_militancy_202700&scale=0

    http://www.ibtimes.com/articles/107387/20110201/what-is-egypt-s-april-6-movement.htm

  29. Pasquale
    Posted Febbraio 15, 2011 at 12:54 PM

    Grazie per quello che fai, anche se non scrivi mai di Ruby, Silvio, popolo viola, Di Pietro, Repubblica, Corriere, ecc. ecc.

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